Tita Carloni, nasce a Rovio il 24 giugno del 1931. Figlio di Taddeo e di Elvezia Piffaretti, apprende i rudimenti del disegno e la cultura del costruire dal padre, pittore e insegnante alla Scuola dei pittori di Lugano. Si diploma in architettura al Politecnico di Zurigo nel 1954 e dopo brevi periodi di pratica presso gli architetti Rino Tami a Lugano, Peppo Brivio a Locarno e Boileau et Bourdette a Parigi, nel 1956 apre uno studio a Lugano con Luigi Camenisch. Dalla collaborazione con Camenisch che durerà 5 anni, scaturiscono le prime opere importanti, in particolare Casa Balmelli a Rovio, Casa Carloni a Pregassona, Palazzo Bianchi a Lugano e l’Albergo Arizona a Lugano.
Sin da queste prime opere si evidenzia in Carloni non tanto l'ambizione per uno stile proprio ma la volontà di trovare per ogni progetto una soluzione architettonica coerente e adeguata al luogo, sorretta dall’attenzione per i fatti costruttivi, per la scelta dei materiali e per l’elaborazione dei dettagli. Nell'architettura di Carloni importanti sono due aspetti, apparentemente contraddittori: quelli del razionale e dell’organico. Il razionale quale disciplina e regola del lavoro progettuale, l'organico quale attenzione per le relazioni spaziali tra interno e esterno, per le valenze dei materiali costruttivi e per gli imperativi geografici.
Dal 1961 al 1964, nell’ambito dell’Esposizione Nazionale di Losanna, Tita Carloni realizza il settore “Art de vivre - Joie de vivre”, caratterizzato da geometrici volumi verticali che emergono alle spalle di un lungo portico orizzontale che circonda una piazza centrale. Carloni ha poi un intenso periodo di lavoro tra il 1965 e il 1968 durante il quale collabora con Livio Vacchini e Luigi Snozzi.
Sin dall’inizio Carloni ha affiancato al lavoro professionale l’interesse per la teoria e la storia dell’architettura, senza dimenticare un grande impegno sociale. Se il secondo ha significato la partecipazione alla vita politica dal 1970 al 1980 quale membro del Partito Socialista Autonomo, il primo si traduce nell’incarico di insegnamento dal 1968 al 1991 quale professore di progetto e teoria presso la Scuola di architettura dell’Università di Ginevra. Ma l’intensa attività di insegnamento non gli impedisce di lavorare in Ticino: nel 1973 e per la durata di cinque anni, Carloni fonda i Collettivi di progettazione 1 e 2, con Lorenzo Denti, Fosco Moretti e altri. Tra i lavori di questo periodo sono le Case popolari Cereda a Balerna, dalla tipologia di case a schiera, dove il tema dell’alloggio per i meno abbienti si traduce in un’attenta progettazione degli elementi essenziali, per ottenere appartamenti di qualità malgrado gli imperativi economici.
Cenni biografici a cura di Paolo Fumagalli